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PERCORSO Difficoltà: per E (escursionisti attrezzati con scarponi invernali, ghette, ramponi) con alcuni passaggi impegnativi in cresta tra Passo e Cima di Lemma Sabato 3 marzo 2019, viste le buone previsioni meteo, in compagnia di Susi, Paolo e l’amica a quattro zampe Nika,che non sono mai saliti in Cima di Lemma, ritorno in Cima di Lemma per compier in invernale un bell’anello. Parcheggiata l’auto sul piazzale pressoché vuoto degli impianti sciistici di San Simone (1668 m) , che da tre anni non riaprono purtroppo, saliamo sulla strada sterrata con neve battuta alla Baita del Camoscio (1750 m.). Desolante la vista degli impianti sciistici fermi ormai da tre anni e pure chiusa dalla fine del 2018 la bella e frequentata Baita del Camoscio. Imboccato il sent. 116, seguendo la traccia battuta da escursionisti e ciaspolatori sulla stradetta-sterrata, passiamo accanto alle due baite-casere, sostando un momento alla Baita Belvedere a ripararci un momento da folate di vento freddo. Poco più oltre, mentre il vento tende a cessare, lasciamo la sterrata che prosegue a dx come sentiero 101_7 e continuiamo sul sent. 116 che continua a sx salendo ormai divenuto sentiero-mulattiera per il Passo di Lemma con alcuni ampi tornanti in morbida pendenza. Incontriamo amici di Bagnatica che si uniscono a noi condividendo il percorso. In circa un’oretta pestando neve solo nell’ultimo tratto raggiungiamo il Passo di Lemma (2348 m) e siamo sul versante valtellinese rivolto a nord ben innevato. Per nostra fortuna il vento freddo sofferto la mattina alla partenza non si farà più sentire in giornata ! Il panorama si allarga sulla bellissima conca innevata tra la Cima di Lemma occ. e il Pizzo Vallone con la Valle di Lemma ad ovest e il Pizzo Scala e la Cima di Lemma ad est. Seguiamo per salire dal Passo di Lemma (2137 m) a Cima di Lemma or. (2348 m) la traccia battuta che sale in traverso nel vallone per poi proseguire in cresta, panoramica a sud sulla conca di San Simone e Valle Brembana e a nord verso Cima di Lemma Occ., Pizzo del Vallone, Valle di Lemma, Alpi Retiche, Pizzo Scala e Cima di Lemma or. In saliscendi, di dosso in dosso, pestando a tratti neve, percorriamo la lunga panoramica cresta fino a raggiungere Cima di Lemma (1834 m). Ci godiamo per un bel po’ i panorami ed un buon pranzetto di vetta in compagnia anche degli amici di Bagnatica e di Giuseppe da Lodi. Scendiamo poi su sentiero solo in parte coperto da neve al Passo di Tartano (2108 m), dove togliamo i ramponi che ormai non servono più. In seguito percorriamo anche su neve molliccia il sentiero variante alta del 101-7 in cresta fino all’inizio del sentiero 201 (discendente ai Laghi di Porcile per salire al Passo di Porcile e discendere a Foppolo). Scendiamo ad agganciare il sentiero normale 101_7 (San Simone> Passo di Tartano) che, passando dalle Baite Fontanini (1905 m), ci riporta, poco sopra la Baita del Camoscio a chiudere l’anello al bivio sentiero 101_7 col sent. 116 salito la mattina per raggiungere il Passo di Lemma. Rientriamo quindi facilmente alla Baita del Camoscio e a San Simone, dove abbiamo lasciato l’auto, contenti Susi e Paolo del bell’anello invernale in Cima Lemma percorso per la prima volta ed io pure per averlo fatto una seconda volta in senso inverso alla precedente, in ottima compagnia ! percorsa per un tratto la strada sterrata segnavia 116, lasciamo il 116 che sale a sx al Passo di Lemma, per continuare sulla sterrata divenuta ora segnavia 101 in direzione Passo di Tartano. Il sentiero procede in falsopiano per un bel po’ fino poi a continuare in decisa salita al Passo di Tartano (2102 m.) passando per Baita Fontanini (1908 m.). Erica e Piero, salendo, osservano con attenzione i dirimpettai Monti Arete e Valegino saliti la settimana precedente e si rendono visivamente conto dello sbaglio di sentiero fatto la prima volta fino al Monte Arete e del percorso fatto la seconda volta da Piero in solitaria fino al Valegino con giro ad anello. In un’ora e mezza siamo al Passo di Tartano, dove sostiamo e vistiamo le trincee della linea difensiva ‘Linea Cadorna’ rivolte verso la Valle Lunga di Tartano, utilizzate solo per esercitare le truppe, perché la guerra non arrivò a toccare direttamente le Orobie, ma si fermò sull'Adamello. Saliamo quindi a Cima di Lemma , mentre la nebbia si estende e dilaga sulla montagna, così saliamo nel bianco della neve che pestiamo e della nebbia che ci avvolge fino in vetta, dove per il freddo e il gelo, aumentato da un fastidioso vento, sostiamo solo il tempo minimo necessario per scattare alcune veloci foto di vetta. Scendiamo quindi in meno di un’ora con attenzione, specie lungo le roccette affioranti qua e là, la lunga cresta per buon tratto innevata da Cima di Lemma (2348 m.) al Passo di Lemma (2137 m.) immersi nella nebbia con un solo momento di comparsa di un po’ di sole. Al Passo di Lemma prendiamo a sinistra (sud) il sentiero 116 discendente a larghi tornanti verso il sottostante sentiero 101, sostando a mezza costa per il pranzetto al sacco, approfittando di un momento di calma di vento e di sole. Scendiamo quindi alla Baita del Camoscio, dove sostiamo per una buona fetta di torta e di un bicchierino che ci ristora e ci riscalda prima di rientrare a casa. |
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